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Depositi definitivi

I depositi definitivi sono somme di denaro che devono essere versate da parte di soggetti pubblici o privati (persone fisiche o giuridiche) in base a legge o per disposizione delle Pubbliche Amministrazioni e che vengono poi custodite dal Ministero dell'Economia e delle Finanze che cura anche la loro restituzione ai soggetti che ne hanno diritto.

Si classificano in depositi definitivi obbligatori e volontari:

  • obbligatori: sono quelli prescritti da Leggi o Regolamenti ovvero dall’Autorità giudiziaria o amministrativa. Inoltre, sono obbligatori i depositi definitivi eseguiti in dipendenza di un vincolo legale o sono ammessi dalla legge per conseguire un determinato effetto giuridico. Possono essere effettuati sia da soggetti privati che da soggetti pubblici. Si suddividono in:
    • amministrativi: sono i depositi di somme relative alle procedure di esproprio ovvero quelli eseguiti o ordinati da una Pubblica Amministrazione (o soggetto delegato) o, infine, quelli che non possono essere restituiti senza il consenso di una Pubblica Amministrazione (o soggetto delegato). La più rilevante figura di depositi definitivi amministrativi è quella per espropri
    • cauzionali: effettuati a garanzia di Pubbliche Amministrazioni in forza di leggi o regolamenti;
    • giudiziari: ordinati dall’Autorità giudiziaria o la cui proprietà sia contestata giudizialmente ovvero sia in attesa di definizione giudiziale;
  • volontari:: possono essere effettuati depositi definitivi volontari allo scopo di impiego di capitali esclusivamente da Enti ed Amministrazioni statali, Regioni, Enti locali e altri Enti pubblici ai sensi dell'art. 1, comma1, lett.a) del D.Lgs. 30 luglio 1999 n. 284

Il servizio depositi definitivi è gestito su tutto il territorio nazionale dalle Ragionerie territoriali dello Stato, il cui coordinamento giuridico, amministrativo e contabile è affidato all'Ufficio VI Direzione dei Servizi del Tesoro (DST).

Costituzione

Per costituire un deposito definitivo, l'utente deve richiederne l'apertura presso la Ragioneria territoriale dello Stato (RTS). Nel caso di depositi definitivi amministrativi per esproprio la Ragioneria territoriale competente si identifica facendo riferimento al luogo ove si trova l’immobile soggetto alla procedura ablativa.

L'ufficio competente procede alla verifica della regolarità degli elementi costitutivi del deposito e della corretta compilazione del Modello Unificato (PDF - 215 KB). Rilascia una copia della “lettera per apertura deposito” da cui risulta il numero di posizione del deposito definitivo, elaborato su base nazionale, e trattiene agli atti il Modello Unificato (PDF - 215 KB) compilato e firmato dall’utente.

L'utente effettua il versamento sul conto corrente di Tesoreria centrale n.25037 o presso una Sezione di Tesoreria della Banca d'Italia oppure mediante bonifico da effettuarsi presso un istituto di credito o presso un ufficio postale, indicando nella causale del bonifico il numero di posizione attribuito dalla RTS e riportato sulla lettera per apertura deposito. Il versamento del deposito è attestato dal rilascio della ricevuta dalla Tesoreria - o dall’istituto di credito o dall’ufficio postale in caso di versamento tramite bonifico.
Una volta verificata la correttezza del versamento ed effettuato il perfezionamento del deposito definitivo, la Ragioneria territoriale provvederà ad inviare all’interessato la comunicazione di avvenuta costituzione del deposito stesso.

Per la costituzione dei depositi giudiziari resta in vigore la procedura prevista dalla circolare Cassa depositi e prestiti n. 1242 del 12 aprile 2001: i Tribunali continueranno dunque ad ordinare i versamenti sul conto corrente postale n. 35401025 e, successivamente, le Ragionerie territoriali dello Stato cureranno l’apertura e il perfezionamento dei depositi giudiziari in base agli elenchi comunicati dai Tribunali stessi.

A chi rivolgersi:

Direzione dei Servizi del Tesoro – Ufficio VI

Restituzione

L’interessato, al fine di ottenere la restituzione dei depositi definitivi - di qualsiasi tipologia - dovrà presentare una istanza (PDF - 23,63 KB) alla Ragioneria territoriale dello Stato presso cui risulta costituito il deposito.

La documentazione da presentare per la restituzione è suddivisa in base alla tipologia dei depositi definitivi:

Depositi Cauzionali

  1. Istanza di restituzione, in bollo, diretta al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria territoriale dello Stato – Servizio Depositi Definitivi, completa di data, indirizzo, codice fiscale e firma di tutti gli aventi diritto, con l’indicazione della modalità di pagamento prescelta. Allegare fotocopia del documento di riconoscimento;
  2. decreto di svincolo, in bollo, rilasciato dall’amministrazione cauzionata;
  3. polizza o quietanza in originale (solo per i depositi costituiti fino al 31/12/2009).

Inoltre, qualora trattasi di società o imprese:

  1. certificato della Camera di Commercio – Ufficio Registro delle Imprese – attestante il pieno e libero esercizio dei propri diritti ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (D.P.R. 445/2000) da cui risulti che la Società/Azienda/Impresa si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e che il/la stesso/a nell’ultimo quinquennio non è stata sottoposto/a ad alcuna procedura concorsuale, né ve ne sono attualmente in atto.

Depositi Amministrativi per i quali la dichiarazione di pubblica utilità è avvenuta ANTECEDENTEMENTE al 30 giugno 2003 (normativa previgente al DPR 8 giugno 2001, n. 327 – T.U. sugli espropri )

  1. Istanza di restituzione in carta semplice, diretta al Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato – Servizio Depositi Definitivi, completa di data, indirizzo, codice fiscale e firma di tutti gli aventi diritto, con l’indicazione della modalità di pagamento prescelta. Allegare fotocopia del documento di riconoscimento;
  2. provvedimento di svincolo, in carta semplice, rilasciato da:
    • autorità giudiziaria (Tribunale), se trattasi di opere di competenza dello Stato;
    • autorità regionale, se trattasi di opere di competenza della Regione;
    • autorità comunale e/o provinciale, nel caso di delega da parte della Regione competente.

Nel dispositivo del provvedimento di svincolo, gli aventi diritto alla restituzione del deposito dovranno essere indicati con Nome, Cognome, Luogo e Data di nascita oppure in caso di società, con l’esatta indicazione della ragione sociale, della sede legale e codice fiscale o partita IVA.

  1. solo per restituzioni a persone fisiche: certificato rilasciato dal Comune competente, da cui risulti la zona omogenea ove ricadeva il terreno alla data dell’occupazione o del decreto di esproprio al fine della applicazione della ritenuta del 20% ai sensi dell’art. 11 della Legge 30.12.1991 n. 413. Tale norma ha disposto la tassazione delle somme percepite a titolo di indennità di esproprio (20% del capitale), solo per le persone fisiche (esclusi i soggetti che esercitano imprese commerciali).
  2. Polizza o quietanza in originale (solo per i depositi costituiti fino al 31/12/2009);

Inoltre, qualora trattasi di società o di imprese:

  1. certificato della Camera di Commercio – Ufficio Registro delle imprese – attestante il pieno e libero esercizio dei propri diritti ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà  (D.P.R. 445/2000) da cui risulti che la Società/Azienda/Impresa si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e che il/la stesso/a nell’ultimo quinquennio non è stata sottoposto/a ad alcuna procedura concorsuale, né ve ne sono attualmente in atto.

Depositi Amministrativi per i quali la dichiarazione di pubblica utilità è avvenuta SUCCESSIVAMENTE al 30 giugno 2003 (data di entrata in vigore del DPR 8 giugno 2001, n. 327 – T.U. sugli espropri)

  1. Istanza di restituzione in carta semplice, diretta al Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato – Servizio Depositi Definitivi, completa di data, indirizzo, codice fiscale e firma di tutti gli aventi diritto, con l’indicazione della modalità di pagamento prescelta. Allegare fotocopia del documento di riconoscimento;
  2. provvedimento di svincolo rilasciato dalla Autorità che ha emanato il decreto di esproprio o soggetto delegato;
  3. solo per restituzioni a persone fisiche: certificato rilasciato dal Comune competente, da cui risulti la zona omogenea ove ricadeva il terreno alla data dell’occupazione o del decreto di esproprio al fine della applicazione della ritenuta del 20% ai sensi dell’art.11 della Legge 30.12.1991 n. 413. Tale norma ha disposto la tassazione delle somme percepite a titolo di indennità di esproprio (20% del capitale), solo per le persone fisiche (esclusi i soggetti che esercitano imprese commerciali).
  4. Polizza o quietanza in originale (solo per i depositi costituiti fino al 31/12/2009);

Inoltre, qualora trattasi di società o di imprese:

  1. certificato della Camera di Commercio – Ufficio Registro delle imprese – attestante il pieno e libero esercizio dei propri diritti ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (D.P.R. 445/2000) da cui risulti che la Società/Azienda/Impresa si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e che il/la stesso/a nell’ultimo quinquennio non è stata sottoposto/a ad alcuna procedura concorsuale, né ve ne sono attualmente in atto.

Depositi giudiziari

  1. Istanza di restituzione, in bollo, diretta al Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato – Servizio Depositi Definitivi, completa di data, indirizzo, codice fiscale e firma di tutti gli aventi diritto, con l’indicazione della modalità di pagamento prescelta;
  2. provvedimento di svincolo, in bollo, rilasciato dall’autorità giudiziaria competente ovvero sentenza passata in giudicato.

Depositi Volontari

  1. Istanza di restituzione, in carta semplice, diretta al Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato – Servizio Depositi Definitivi, completa di data, indirizzo, codice fiscale del soggetto richiedente nonchè della firma del rappresentante legale e della indicazione della modalità di pagamento prescelta.

Modalità di pagamento

  1. pagamento diretto sulla Sezione di Tesoreria della Banca d’Italia con quietanza dei titolari;
  2. vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia;
  3. accreditamento in c/c bancario o postale (specificare il codice IBAN e BIC);
  4. bonifico domiciliato presso l’Ufficio Postale con quietanza dei titolari (specificare cod. ABI e CAB dell’Ufficio postale)