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Condono edilizio

 

Il Ministero dell’economia e delle finanze - Direzione dei servizi del tesoro è competente sulla trattazione delle istanze di rimborso delle somme indebitamente versate a titolo di oblazione, in materia di condono edilizio, ai sensi della l. 326/2003.

A seguito della riorganizzazione degli uffici della Direzione, la trattazione della materia è di competenza dell’Ufficio VI.

Le domande di rimborso devono essere trasmesse al Ministero dell’economia e delle finanze - Direzione dei servizi del tesoro – Ufficio VI – Via XX Settembre 97, 00187 Roma, preferibilmente a mezzo PEC all’indirizzo: dcst.dag@pec.mef.gov.it.

Il termine per la conclusione del procedimento amministrativo è di 180 giorni dalla data di ricezione della domanda. Entro tale termine l'Ufficio provvede, nei casi di accoglimento dell’istanza, ad autorizzare la Ragioneria territoriale dello Stato del capoluogo di Regione nel cui ambito territoriale è ubicato l’immobile oggetto della domanda di sanatoria, al pagamento delle somme dovute, ed a darne comunicazione all’interessato.

Nel caso in cui l’Amministrazione richieda all’interessato integrazione documentale, il predetto termine del procedimento è sospeso fino all’acquisizione della documentazione stessa.

Eventuali informazioni possono essere richieste:

  • preferibilmente, tramite posta elettronica all’indirizzo PEC: dcst.dag@pec.mef.gov.it;
  • al Servizio informazioni della Direzione dei servizi del tesoro – tel. 06 4761 5580/2/3/7 email: informazionidst.dag@mef.gov.it (dal lunedì al giovedì dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00; il venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30);
  • Ufficio VI (e-mail: uff6dst.dag@mef.gov.it; Dirigente: Maria Piscopo; Tel. 06 4761 5429)

Si precisa:

  • la Direzione dei servizi del tesoro – Ufficio VI è competente per i soli rimborsi relativi al condono di cui alla legge 326/2003;
  • per i rimborsi relativi ai condoni di cui alle leggi 47/1985 e 724/1994, le domande devono essere indirizzate all'Agenzia delle entrate del luogo ove si è verificato l'abuso edilizio;
  • nel caso di erroneo versamento su conto corrente diverso dal conto corrente n. 255000, le domande devono essere indirizzate al Dipartimento delle finanze, Direzione Agenzie ed Enti della fiscalità, Ufficio VIII – PEC df.daf@pce.finanze.it – PEO: df.daef.uff08@mef.gov.it.

Procedura di rimborso

Di seguito la procedura per avviare la richiesta di rimborso:

CASO 1 - RICHIESTA DI RIMBORSO DELL'ECCEDENZA IN CASO DI RILASCIO DELLA SANATORIA

Predisporre la domanda di rimborso applicando una marca da bollo da euro 16,00 e allegando i seguenti documenti:

  1. dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con allegata copia dei bollettini dei versamenti effettuati sul c/c n. 255000;
  2. originale dell’attestazione rilasciata dal responsabile del Comune nel quale è stato realizzato l’abuso edilizio dalla quale risulti:
  • l’importo dovuto a titolo di rimborso;
  • gli estremi del permesso di costruire in sanatoria, se ottenuto entro il termine del 31/10/2007;
  • gli estremi del permesso di costruire in sanatoria, se ottenuto oltre il 31/10/2007 – in tal caso l’attestazione dovrà espressamente precisare se si sia verificato o meno il silenzio accoglimento.

CASO 2 - RICHIESTA DI RIMBORSO NEL CASO DI RINUNCIA ALLA SANATORIA CON DEMOLIZIONE DELLE OPERE ABUSIVE, OVVERO CON MOTIVI OSTATIVI ALLA DEMOLIZIONE

Predisporre la domanda di rimborso applicando una marca da bollo da euro 16,00 e allegando i seguenti documenti:

  1. dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale si attesta:
    1. che non vi è stata sentenza penale di estinzione del reato in applicazione dell'art. 32, comma 36, della l 326/2003;
    2. che non ci sono procedimenti penali pendenti per l'abuso per il quale si chiede il rimborso;
    3. che non sono stati proposti ricorsi amministrativi o giurisdizionali, con allegata copia dei bollettini di versamento effettuato sul c/c n. 255000;
  2. originale dell’attestazione rilasciata dal responsabile del Comune nel quale è stato realizzato l’abuso edilizio dalla quale risulti:
    • l’importo dovuto a titolo di rimborso;
    • la data di rinuncia alla sanatoria da parte dell’interessato;
    • l’avvenuta demolizione dell’opera abusiva o il motivo per il quale non si è provveduto alla sua esecuzione.

CASO 3 - RICHIESTA DI RIMBORSO NEL CASO DI DINIEGO DELLA SANATORIA CON DEMOLIZIONE DELLE OPERE ABUSIVE, OVVERO CON MOTIVI OSTATIVI ALLA DEMOLIZIONE

Predisporre la domanda di rimborso applicando una marca da bollo da euro 16,00 e allegando i seguenti documenti:

  1. dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale si attesta:
    1. che non vi è stata sentenza penale di estinzione del reato in applicazione dell'art. 32, comma 36, della legge 326/2003;
    2. che non ci sono procedimenti penali pendenti per l'abuso per il quale si chiede il rimborso;
    3. che non sono stati proposti ricorsi amministrativi o giurisdizionali, con allegata copia dei bollettini di versamento effettuato sul c/c n. 255000;
  2. originale dell’attestazione rilasciata dal responsabile del Comune nel quale è stato realizzato l’abuso edilizio dalla quale risulti:
    • la somma dovuta a titolo di rimborso;
    • la data di notifica del provvedimento di diniego da parte del Comune;
    • l’avvenuta demolizione dell’opera abusiva o il motivo per il quale non si è provveduto alla sua esecuzione.